Età pediatrica e adolescenti.

Durante l’adolescenza il problema dell’alimentazione riveste un ruolo molto importante. Se da un lato la maggiore richiesta energetica comporta un aumento dell’appetito dell’adolescente, dall’altra il ragazzo sviluppa una forte tendenza a seguire un’alimentazione alternativa a quella domestica, influenzato da modelli comportamentali e dai coetanei, dalle tendenze generazionali e dai consigli pubblicitari trasmessi dai mass media: ne risulta un’alimentazione poco consona alle reali richieste nutrizionali dell’organismo in crescita.
Durante l’adolescenza si fondano le basi di una corretta alimentazione che completerà lo sviluppo psicofisico e costituirà una sorta di intervento preventivo per molte patologie.

In questo periodo compaiono grandi disagi e paure e il rapporto con il cibo e con il proprio corpo può diventare conflittuale.
L’adolescente afferma in questa fase la sua autonomia e spesso rifugge anche nell’alimentazione da ogni genere di regolamentazione e controllo: in questo periodo sono frequenti le irregolarità dei pasti che vengono consumati spesso fuori casa sotto forma di spuntini veloci con uso di snack e bevande gasate o alcoliche, cibi di moda e diete improvvisate.
Un fenomeno diffuso è la preoccupazione degli adolescenti di essere obesi e spesso, senza controllo medico, utilizzano diete ipocaloriche allo scopo di raggiungere modelli estetici di estrema magrezza suggeriti dai mass media ed offerti dai continui messaggi pubblicitari. Tutto ciò può portare al rischio di insorgenza di disturbi del comportamento alimentare (anoressia e bulimia).

La strategia per i consigli nutrizionali è quella di non usare un approccio critico e giudicante, ma raccomandare piccoli incrementi di cambiamento attraverso l’informazione con parole semplici sulla nutrizione, sugli alimenti, sulle esigenze dell’organismo e sui normali cambiamenti durante la pubertà, sui rapporti tra alimentazione e salute, sul peso normale e sugli approcci idonei per perderlo, usando prudenza sulle raccomandazioni o commenti relativi ad esso.

È necessario scoraggiare diete restrittive, salto dei pasti o digiuni, ma sviluppare le capacità di compiere scelte alimentari autonome corrette e responsabili in contesti diversi da quelli familiari assumendo un atteggiamento critico verso i messaggi dei mass media ed essere informati sui fattori culturali, socio-economici che influenzano la dieta e i modelli sportivi dei giovani, provvedendo ad un supporto positivo ed incoraggiamento.

E' particolarmente importante che i bambini svolgano un'attività fisica regolare, essenziale per il loro sviluppo , per l'acquisizione di vigore e abilità motorie, per sviluppare le basi strutturali che permetteranno loro di resistere meglio a malattie croniche e per facilitare il mantenimento anche in futuro di uno stile di vita attivo.

 
Dott.ssa Stefania Tiburtini
Biologa Nutrizionista
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